Testi

Il porta-lettera di Neruda. Tra la funzione del sogno e la funzione dell’analista di Maria Concetta Pinto

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Una volta in seduta un’analizzante ricordò il suo libro di storia delle medie inferiori, lo aveva proprio sotto gli occhi, copertina marroncina, le pitture sui papiri, disegni di uomini e donne con i vestiti trasparenti, come i disegni che fanno i bambini. Sulla stessa superficie dei vestiti si vedevano i segni dei seni e del sesso maschile: semplici segni su quei corpi, come i tratti dei geroglifici, così simili alle cose, così lontani da esse. Segni di una scrittura sconosciuta che catturava la sua curiosità; in un’epoca in cui il suo corpo era già permeato non solo del godimento materno ma anche dal suo desiderio, sconosciuto a lei stessa. Quei segni, così vicini alle cose, così lontani da esse, quali mondi potevano aprire alla sua curiosità?

 

Le porte-lettre de Neruda. Entre la fonction du rêve et la fonction de l’analyste di Maria Concetta Pinto

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Une fois, lors d'une séance, un analysant se rappela de son livre d'histoire du collège, il l'avait précisément sous les yeux, couverture marron, peintures sur des papyrus, dessins d'hommes et de femmes aux vêtements transparents, comme les dessins que font les enfants. Sur la superficie des vêtements, on voyait les signes des seins et du sexe masculin: de simples signes sur ces corps, comme les traits des hiéroglyphes, si semblables aux choses, si loin d'elles. Des signes d'une écriture inconnue qui capturait sa curiosité ; à une époque où son corps était déjà imprégné, non seulement de la jouissance maternelle, mais également de son désir, inconnu d’elle-même. Ces signes, si proches des choses, si loin d'elles, quels mondes pouvaient-ils ouvrir à sa curiosité?

 

IL NARCISISMO DELLE PICCOLE DIFFERENZE, ANCORA di Silvia Pilati

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“Nelle istituzioni appare sempre il narcisismo delle piccole differenze. Stranamente neppure le istituzioni psicanalitiche riescono a sottrarsene”.
Forse non è neppure tanto strano dato che il problema si ripete continuamente; è invece curioso notare che sempre viene riferito agli altri: sono gli altri a soffrire di questo guaio, noi ne siamo immuni, la cosa non ci riguarda. Che adesso chiamiamo nemico colui che fino a qualche tempo fa, prima della scissione, era nostro amico, la dice lunga solo se si ascolta.
Che cosa significa questa locuzione usata da Freud, Narcisismo delle piccole differenze? Che in alcuni momenti: ogni piccola differenza viene colta e ingigantita per salvaguardare il senso della propria separatezza e individualità.

   

LE NARCISSISME DES PETITES DIFFERENCES, ENCORE di Silvia Pilati

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“Le narcissisme des petites différences apparaît toujours dans les institutions. De façon étrange, même les institutions psychanalytiques ne parviennent pas à s'y soustraire ”.
Peut-être n'est-ce même pas si étrange étant donné que le problème se répète continuellement ; il est en revanche curieux de remarquer que cela se réfère toujours aux autres: ce sont les autres à souffrir de cet ennui, nous en sommes exempts, la chose ne nous regarde pas. Que nous appelions maintenant ennemi celui qui, jusque tout récemment, avant la scission, était notre ami, en dit long, rien qu'à l'écouter.
Que signifie cette locution utilisée par Freud, Narcissisme des petites différences ? Qu'à certains moments, chaque petite différence est saisie et exagérée pour sauvegarder le sens de sa propre séparation et individualité.

 

La cura del desiderio nell’“anziano” di Alfeo Foletto

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Le righe che seguono muovono da un ricerca sul tema “l’Anziano” e la Soddisfazione, svolta con persone in età avanzata e costituita da incontri individuali e collettivi effettuati in vari ambiti, case di riposo incluse.
Inizio da una precisazione che riguarda la virgolettatura della parola “anziano”. Dal punto di vista sociologico il termine ha un suo significato (come pure il termine “vecchiaia” nella visuale medica), da cui però occorre prendere le distanze perché la parola comporta degli stereotipi che lasciano poco spazio ad altre prospettive. Così, pur rispondendo al vero che la vecchiaia determina un declino della pulsione sessuale nella sua componente biologica, non si può dire altrettanto della libido, la componente psichica della pulsione stessa.
L’“anziano” pertanto designa una categoria anonima cui appartiene un individuo che ha lasciato il lavoro, nonché una tappa anagrafica di chi è avanti con gli anni, la quale tuttavia non ha nulla a che vedere con il percorso d’invecchiamento che riguarda ciascuno fin dalla nascita: un percorso connotato dal “limite”.

   

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