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LA RAGIONE DELL’INCONSCIO di Patrizia Lupi

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Cosa ci faccio a Firenze, di nuovo? L’Inconscio è a Firenze? In effetti c’è un gruppo clinico al quale partecipo, che ha preso questo nome. E’ curioso: una decina di anni fa con alcuni colleghi provenienti da varie parti d’Italia, in vista di un qualche progetto di collaborazione, abbiamo organizzato a Firenze una giornata di studi proprio sull’inconscio. Ricordo che allora avevo ripreso quel punto della metapsicologia dove Freud invita ad “emanciparsi dall’importanza del  sintomo consapevolezza nella misura in cui vogliamo conquistare la capacità di considerare metapsicologicamente la vita psichica”. Che gioia allora aver scoperto un’affermazione tanto scandalosa!
Qualche anno fa invece a Padova, nel Convegno Psicanalisi e Scienza della Fondation Européenne pour la Psycanalise avevo scelto di parlare di Scientificità del lavoro onirico, ancora un tentativo di provare la scientificità della psicanalisi dopo tante dispute epistemologiche?
E oggi ecco: La Ragione dell’Inconscio, oppure, spazio al pluralismo: Le Ragioni dell’Inconscio o magari riferimento topologico e strizzatina d’occhio alle Neuroscienze: La Regione dell’Inconscio.

 

Il mostro allo specchio - Tesina di Lupo Michela 2013

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Lupo Michela

Tesi maturità 2013

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Il lupo nella letteratura europea e latina antica - Tesina Mattiello Lorenzo 2013

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Mattiello Lorenzo

tesi maturità 2013

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Da psicoanalisi applicata a psicoanalisi testimoniata

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In senso generale, per “psicoanalisi applicata” s’intende l’utilizzo del sapere teorico e del metodo psicoanalitico al di fuori del setting; a tale frase solitamente si risponde che la psicoanalisi si applica solo come trattamento, ossia a un soggetto che parla e che ascolta. È evidente la contraddizione, che tuttavia  può essere superata se si precisano le modalità e gli intendimenti di tale “applicazione”, incluso il senso di questo stesso termine, che talvolta può configurarsi come “testimonianza”.
A giustificazione di questo punto occorre intanto ricordare un principio di fondo, ossia che, sebbene la psicoanalisi nasca in ambito clinico a partire dalla sintomatologia, la sua finalità non si esaurisce nella clinica, e tanto meno nella cura dei sintomi, della quale peraltro lo stesso Freud non si è mai dimostrato un grande entusiasta.
Così, nello scritto L’interesse per la psicoanalisi del 1913, in cui si legge una siffatta opinione, Freud precisa che “i processi normali e processi patologici seguono le stesse regole”, una precisazione ribadita anche nello scritto Schiarimenti, applicazioni, orientamenti, Lezione 34 in Introduzione alla psicoanalisi del 1932.

 

“L’Anziano” e la Soddisfazione

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Il tema della “soddisfazione”, sul quale si è incentrata una ricerca  iniziatasi nel 2005 con incontri individuali e collettivi, può essere pertinente alle persone anziane  soprattutto per due ragioni: perché la soddisfazione prescinde dalla prestazione e perché essa fa la differenza fra vivere e sopravvivere.
Per esemplificare basti dire che anche la passeggiata lenta fatta in età avanzata può essere foriera di soddisfazione; ma altrettanto vale per l’ascolto della musica da parte di un allettato cronico, perché ciò che conta non è tanto quello che si fa, quanto il rapporto che si ha con questo fare.
Del concetto di soddisfazione è possibile avere qualche idea attraverso le proposizioni “appagamento del proprio pensiero”, o anche  “esserci in ciò che si fa”, che rinviano a particolari  sensazioni che ognuno può avere sperimentato: un essere contenti che ci concerne in toto, mente e corpo.
Volendo approfondire ulteriormente tale concetto, e ciò può essere utile al prosieguo del discorso, occorre rifarsi al lessico psicoanalitico, dove il termine soddisfazione si lega a quello di pulsione, ovvero a ciò che ci fa muovere nella quotidianità e che della suddetta totalità psico-somatica costituisce il trait d’union. Il moto pulsionale, scrive Freud,  non è anzitutto orientato da schemi istintivi, come avviene per gli animali, bensì da pensieri personali ed è per questa ragione che le pulsioni vanno incontro a destini differenti, chiamando così in causa la responsabilità degli umani.

   

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